Il museo del territorio

Il museo venne aperto nel 1961 nell’antico palazzo del Bigatto, terminato nel 1639, nel centro storico di Pinguente (Buzet). Nel museo è conservato un importante patrimonio archeologico, etnografico, storico-culturale, artistico per la città di Pinguente e dintorni. Per i visitatori è disponibile una raccolta archeologica con lapidario, una raccolta etnografica nella quale sono esposti diversi utensili artigianali, un antico modello di cucina locale, costumi popolari della Cicceria (Ćićarija) e di Pinguente, un esemplare di telaio, l’eredità di Slavomir Cerovac – Mira Blažinčić, una mostra sulla lotta antifascista nel pinguentino e sull’alfabeto glagolitico. È presente anche una galleria espositiva a disposizione di mostre artistiche e altre mostre periodiche. In altri edifici dislocati del centro storico sono aperte al pubblico l’antica cucina, l’antico forno, la bottega per la produzione di pettini di corno, una collezione di armi fredde e da fuoco, parte dell’eredità di Slavomir Cerovac.

Fonte: PUO Buzet

La collezione musicale del Museo del territorio di Pinguente

Saša Nikolić, Museo del territorio di Pinguente

Fonte: Ivetić, Marija (2012). A njihova glazba u vremenu traje...Iz glazbenih zbirki Muzeja grada Pazina i Zavičajnog muzeja Buzet. Muzej grada Pazina, Pazin-Buzet.

La collezione musicale del Museo del territorio di Pinguente non è grande. È composta da strumenti musicali, spartiti, dispositivi per la registrazione e la riproduzione di suoni, dischi e altri manufatti musicali che riguardano la storia della musica di Pinguente e dintorni, tutti raccolti e provenienti dal territorio.

Il termine “Buzeština” (da Buzet: in italiano Pinguente) si riferisce alla parte settentrionale dell’Istria continentale e oggi comprende l’area della città di Pinguente, il comune di Lanischie (Lanišće) e una piccola parte del comune di Portole (Oprtalj). A differenza delle altre aree dell’Istria, nelle quali echeggia il canto solista a due voci, chiamato “na tanko i debelo” (tenorile e baritonale) e l’esibizione a due con le sopele (roženice), nell’area di Pinguente troviamo tre diversi stili: quello cantato e suonato già menzionato, “bugarenje” in coro e musica da ballo eseguita dai “gunjci” o “gunci”[1].

All’inizio del secolo scorso, quando gli etnomusicologi iniziarono a studiare intensamente la musica etnica dell’Istria, furono esclusivamente interessati al tipo di musica che nella terminologia musicale venne inserito con il termine “istriano”, il quale chiamiamo anche canto “na tanko i debelo” o “a due”. A questa espressione musicale corrisponde la sequenza e il rapporto di toni delle sopele (roženice)[2].

Sulla Cicceria è presente un’espressione musicale diversa da questa, che viene spesso chiamata bugarenje, anche se il termine non è usato dagli abitanti della Cicceria[3]. Secondo Slavko Zlatić, “bugarenje” significa innanzitutto “cordoglio cantato, dispiacersi non cerimoniale”. Questa espressione suona a due voci ma viene eseguita in gruppo.

La terza espressione stilistica è la musica da ballo eseguita dai “gunjci” o “gunci”, e pare che in Istria, e altrettanto nell’area di Pinguente, abbia fatto la sua comparsa nel XIX secolo con l’arrivo dell’autorità austriaca[4]. Gli strumenti base dei gunjci sono il bajs e il violino e successivamente vennero anche aggiunti il piccolo clarinetto e la fisarmonica diatonica triestina. Principalmente eseguono le loro polke, valzer, mazurche e marce ai matrimoni, sagre e balli di paese.

Dall’altra parte, per iniziativa di Ivan Sancin, Janko Gregorac, Kazimir Rade e Vinko Šepić, nel 1905 a Pinguente nasce la compagnia musicale “Sokol”, tuttora attiva. Della compagnia, in oltre 50 anni di continua attività, hanno fatto parte centinaia di membri in tutte le attività – orchestre, cori, klape, complessi musicali e gunjci. Gli anni Ottanta del secolo scorso sono caratterizzati anche dalle attività del gruppo folcloristico.

Nel 1991 con la decisione presa dall’Assemblea, la compagnia cambia il suo nome in “Istarski željezničar”. All’adunanza ufficiale della compagnia nel 2010, con la quale si celebrava il 50° anniversario della nascita della banda musicale di Roč, essa venne rinominata “Željezničarsko kulturno-umjetničko društvo Renato Pernić”. Con questo atto si volle rendere omaggio al primo coordinatore del gruppo, fondatore e ideatore della banda musicale di Roč.

Nel periodo della nascita della Compagnia musicale “Sokol”, a Pinguente era raro trovare dispositivi per la riproduzione del suono nelle case. I fonografi Victor-Victrola si producevano negli USA tra il 1901 e il 1929, e quindi anche il nostro esempio di fonografo Victrola con la tromba interna può esser datato tra il 1906 e il 1925, quando questi venivano fabbricati[5]. Il secondo esempio di fonografo, chiamato His master's voice (HMV) che è stato prodotto in Inghilterra dalla The Gramophone Company proprietaria della licenza sul logo ritraente un cane e il fonografo usato in Europa. Questa compagnia non era direttamente collegata alla Victor Talking Machine, anche se condividevano alcuni prodotti in comune. Con questi prodotti arriva anche tutta la collezione di dischi di vario genere musicale, che si ascoltavano in quel periodo e si potevano acquistare a Trieste.

Nella collezione si trovano anche due registratori del marchio Geloso di Milano. Geloso 255s fu prodotto tra il 1955 e i 1958, mentre il Geloso 268 tra il 1961 e il 1962. La principale differenza tra i due era che il secondo modello aveva 3 velocità di registrazione/riproduzione.

Tra gli strumenti tradizionali istriani della raccolta del Museo del territorio di Pinguente troviamo il mih con mišnica (tipo di cornamusa), il bajs, la cindra e le sopele. Il mih è uno strumento formato da un otre di pelle conciata di pecora o capra sul quale si montano successivamente le altre parti in legno. È principalmente usato come accompagnamento per i balli, a volte anche per i canti. Il bajs è uno strumento tradizionale il cui suono viene prodotto per mezzo di un arco, è poco più grande del violoncello ma più piccolo del contrabbasso. Ha due corde di viscere di manzo, accordate ad intervalli di quinta. Il nostro esemplare, da quanto risulta dall’inventario del museo, è stato costruito da Andrea Petohleb a Podrebar (vicino a Pinguente) nel 1883.

La cindra caratterizza la tradizione musicale della Cicciaria, e si tratta di uno strumento simile al liuto, lungo circa 70 cm, ossia una tamburica con due corde che veniva prodotta in genere dal musicista stesso. Si usava per esibizioni soliste o come accompagnamento per i balli, polke, valzer, mazurche e balli istiriani.

Per le sopele (roženice)non ci sono testimonianze sulla provenienza, su chi l’abbia inventata e dove fu usata, perciò diremo solo che si tratta di uno strumento caratteristico dell’Istria, della costa e delle isole croate.

Nella nostra collezione sono presenti ancora tre clarinetti e trombe che in passato vennero usati dai membri della compagnia musicale “Sokol” di Pinguente. Tra l’eredità della compagnia vanno menzionati gli spartiti, il berretto di un membro e la bacchetta del dirigente. Troviamo anche il regolamento della compagnia musicale “Sokol” risalente al 1905. Dello stesso anno sono anche il registro della 2° seduta del consiglio della compagnia e la dichiarazione dei contributi volontari per l’acquisto degli strumenti.

La collezione musicale del Museo del territorio di Pinguente, come abbiamo già accennato, non è grande e nemmeno completa. Il suo corpo testimonia gli avvenimenti nominati in precedenza, conserva ed eredita il passato musicale dell’area di Pinguente. Appena di recente nell’eredità lasciata da Slavomir Cerovac, la quale è stata acquistata dalla città di Pinguente lo scorso anno per le esigenze del Museo, sono stati ritrovati due registratori e una decina di pellicole sulle quali sono state registrate esibizioni di suonatori e cantanti tradizionali, tra gli altri anche i gunjci a Kotli, il bugarenje a Lanischie (Lanišće) del 1964 e molti altri che bisogna ancora scoprire al termine della digitalizzazione di queste pellicole.

 

NOTE:

[1] Slavko ZLATIĆ, testo introduttivo di Narodne pjesme i plesovi Buzeštine. Jugoton, Zagreb.

[2] Renato PERNIĆ, Meštri, svirci i kantaduri. Reprezent, Buzet,1997., pag. 40.

[3] Per il termine "cantare" nelle varie parti della Cicciaria esistono più termini: "kantat", kantet" o "kentet".

[4] Vladimir PERNIĆ. Istarski gunjci, Reprezent, Račice, 2005., pag. 15.

[5] http://www. victor-victrola.com/