O drugim majstorima, Altri costruttori/Other makers

O drugim majstorima Mate Maružin-Žliga suona le vidalice (dvojnice). Canfanaro, 1963. Autore: Josip Milićević. Dalla documentazione dell'Istituto di etnologia e folklore di Zagabria, IEF foto 2911.

Su alcuni maestri che hanno costruito un numero minore di strumenti conservati nella collezione museale non abbiamo informazioni importanti. Ciò che abbiamo appreso proviene per lo più da altre pubblicazioni, ma anche dagli interlocutori che hanno avuto l'opportunità di incontrare queste persone, e dalle storie di quelli che le conoscevano. E’ certo però che i costruttori di strumenti erano solitamente anche bravissimi suonatori (ad eccezione di Anton Peteh, che fin dalla sua giovinezza aveva problemi con l’udito). Questo è il caso di Romano Živić (1935) di Cere. Le schede d’inventario del Museo etnografico dell'Istria ci dicono che è suo il merito della costruzione di quattro mišnice e tre mih con mišnice conservati nel Museo. Ha iniziato a suonare le sopele in tenera età, e il suo insegnante era il noto sopac (suonatore di sopele) locale Anton Rudan-Domčić, allievo di Ivan Fonović-Zlatela. Oltre ad essere un membro molto attivo della società folkloristica Cere, alla quale lo legano numerose esibizioni, con il suo socio Božo Žgomba insegnava ai giovani suonatori dei dintorni di Gimino a suonare i pifferi e altri strumenti tradizionali istriani. Di Mate Maružin-Žliga si dice che era un bravo costruttore di pifferi, ma che ha fatto assai meno strumenti di altri maestri. Abbiamo trovato una sua foto sulla quale suona il flauto doppio monoxile, scattata durante la ricerca sul campo degli etnologi dell'Istituto di etnologia e folklore di Zagabria (che a quel tempo si chiamava Istituto per l’arte popolare) Stjepan Stepanov e Josip Milićević. Lovro Batel di Batelli, un paesino nella zona di Barbana, era noto come un ottimo suonatore della vecchia generazione, ma su di lui non abbiamo informazioni concrete. Il nipote Alojz è uno dei suonatori più importanti del mih, e il suo sapere lo deve sicuramente allo zio Lovro. L'unico documento materiale su Lovro Batel è una serie di fotografie scattate nel 1982 nel cortile di casa sua, durante la costruzione ed esecuzione sulle mišnice. E’ possibile che proprio queste siano une delle sei mišnice conservate nella collezione museale. Da notare è la fotografia che ci mostra Lovro Batel circondato dai ricercatori, e dove oltre a tre persone, vi è una quarta dietro l’obiettivo. Mario Sandrić è nativo di Roveria, ma vive a Pola. Negli anni Settanta costruiva principalmente pifferi. Come hanno dimostrato i raggi X, il cono della canna di questi strumenti è stato costruito più precisamente che nei pifferi d’altri maestri. Quando era costruttore attivo, i suoi strumenti potevano essere acquistati nel negozio di souvenir d’alta qualità che una volta si trovava sul Foro di Pola. È interessante notare che le sopele di Sandrić appaiono ogni tanto in vendita su Internet. Certo, anche oggi abbiamo costruttori di strumenti attivi, e i più noti sono Franko Kos di Cappelletta (Albona), famoso per la costruzione dei mih, Karlo Špada dal villaggio di Spadici vicino a Barbana, fratelli Vitasović dal villaggio Boduleri nei pressi di Dignano, e il già citato Alfonso Konović. Tutti coloro costruiscono strumenti a fiato della vecchia tradizione. Per quanto riguarda gli strumenti a corda, la grande popolarità del bassetto alla fine degli anni Ottanta aveva incoraggiato molte persone alla loro costruzione e, in misura minore, alla costruzione dei violini. L’unico costruttore di bassetti era a quel tempo Libero Bernobić Benečić dal villaggio di Erkovčići, vicino a Colmo. Con Ottavio Štokovac dal villaggio di Kolari nella zona buiese superiore - che suonava il bassetto, violino e armonica a bocca - e con la sua costruzione di una serie di dodici bassetti, alcuni dei quali aveva regalato ai suonatori più giovani, inizia una vera e propria rinascita. I più attivi sono adesso Rufo Šepić di Iélici, Libero Pavletić Vuk di Piano di Rozzo, Danijel Paulović di Cerreto e Anđelo Bratulić di Pisino.